La Spia (1349 m)

Avventura!

Era da quando sono salito in Croda Pineda che mi ripromettevo di ritornare su questa dorsale. Avevo notato che la cresta da Croda Pineda verso il M. Frugna sembrava percorribile e quello era il mio primo obiettivo. Poi mi attirava quel sentiero che collega le due Valli Lunghe di dentro e di fuori. L'intenzione era quindi di salire almeno La Spia e poi andare in cerca di tracce.

La cresta oppone subito un salto che vedi parzialmente al centro della foto. Ho cercato l'aggiramento a destra, ma da quella parte non si passa. Sulla sinistra ho trovato uno stretto e verticale canalino con tre piccoli pini neri cresciuti dentro, messi lì da Madre Natura quasi una "pinoferrata". Nella foto qui sopra, a sinistra il Passo Valbona e il Col Nudo; al centro il M. Frugna e la punta verde è la quota 1636 m.

La Croda Pineda

La cresta prosegue arcigna...

 

...ma anche con bei tratti riposanti.

La Spia a destra.

Pala Giuliana da La Spia

Da La Spia la quota 1636 m con alle spalle il M. Frugna e il Col Nudo.

Da La Spia il Campanile di Valmontanaia.

Duranno e Cima dei Preti.

Sono sceso ad intercettare il sentiero nel punto dove passa sotto le rocce della quota 1636 m, prima dell'attraversamento del Rio Val Lunga di fuori. Qui ho trovato buone tracce con tagli di mughi, ma è quasi l'unico rimasuglio di questo sentiero. Nella foto qui sopra un bel landre lungo il citato tratto. Dopo il Rio tutto ritorna incerto e sono stato fortunato a trovare altri 50 metri di traccia. Poi più niente. Ho dovuto metterci tutta la mia esperienza per proseguire anche se alla fine mi sono reso conto di essere rimasto troppo basso. Giunto in vista della Val Lunga di dentro ho ritrovato la traccia che qui ha parvenza di pista d'animali, senza nessun segno antropico, a parte una salina a pochi passi dal Rio. La guida dei Berti a pagina 356 cita questo sentiero come via di discesa dalla quota 1636 m: ...mirando alle residue scarse tracce del sentiero che collegava le casère Chialedina e Frugna. Orientamento non facile.

(!!!!!)

Il sentiero che scende verso casera Cialedina (il pascolo nella foto) è ben percorribile fin che entra nella faggeta dove non è ben chiaro. Rifarlo in salita mi darebbe molti grattacapi.

Nel frangente in cui avevo perso ogni traccia si sono affacciati molti pensieri e una certa preoccupazione. Ho cercato di tenere la barra dritta leggendo la montagna e cercando di ricordare la cartina che come al solito ho consultato in fase preparatoria, ma non avevo con me (a casa mi sono accorto che il tracciato del sentiero in cartina - Tabacco 021 - è sbagliato). Non ho dato ascolto alle vocine che mi dicevano di scendere per valloni che da sopra sembravano accettabili; li ho poi scrutati tutti quei valloni dalla strada della Val Cialedina - che mi sono fatto a piedi fino all'acquedotto dove avevo l'auto - comprendendo di essere stato saggio. Ho un po' esagerato nei fuorivia su cengette espostissime, pendii quasi in piedi, mughete, ma è un terreno che mi compete e non mi fa paura. E poi ogni cosa, ogni decisione ha concorso nel tirarmi fuori dai guai, per cui mi gusto quest'altra avventura con la consapevolezza di aver imparato ancora qualcosa.